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Un discorso antico, ma attualissimo

Alessandro Magno, mosaico Ho deciso di postare questo articolo perché, svolgendo per la mia Saga “L’Impero d’acciaio” ricerche sui regni del Primo Secolo a oriente dell’Impero Partico, erede di quelli Persiano e Seleucide (semplificando), sono incappato, come sapevo inevitabile, in Alessandro Magno. A scuola, almeno a quanto ricordo, s’impara (o s’imparava) che “arrivò fino alle foci dell’Indo”. Giusto, ma molto parziale. In realtà Alessandro, dopo essersi assicurato il controllo della Grecia, partendo dalla Macedonia, conquistò la grande penisola Anatolica, la Siria e l’Egitto, per giungere in Mesopotamia, dove annichilì il potente Impero Persiano, conquistando così gli attuali Iran e Iraq e l’Afghanistan, allora Baktria, dove fondò, tra le altre, Alexandria Arachosia, oggi Kandahar. E poi sì, arrivò all’Indo, ossia in Pakistan. Sul delta del grande fiume trovò il villaggio che i Greci avevano denominato Barbarikon, oggi Karachi. Si fermò là? Ma nemmeno per idea.

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